Partiamo subito con una precisazione: forse non conosceremo mai davvero il nome di questo prodotto! Le recensioni on-line e i siti d’e-commerce lo presentano come Aegismax Wind Hard, ma dal sito di Aegismax questo prodotto non si trova. Esiste invece un’azienda di nome Wind Hard che produce un quilt all’apparenza identico, chiamato TINY 1. Aegismax è un’azienda cinese, la Wind Hard non si capisce. In questa recensione lo chiamerò solamente Wind Hard, che è la parte comune alle due differenti denominazioni.
Il Wind Hard è un quilt (in questo articolo è spiegata la differenza tra un quilt da escursionismo e un sacco a pelo) dalle caratteristiche interessanti e che ha ottenuto ottime recensioni. La mia esperienza con questo quilt non è stata totalmente un successo, ma potrebbe essere semplicemente sfortuna, giudicherete voi.
L’imbottitura di questo quilt è costituita da 290 grammi di 95% piuma d’oca grigia con un potere di riempimento pari a 850 FP, davvero elevato. Il peso totale del quilt è di 440 grammi, e la sacca di trasporto aggiunge ulteriori 40 grammi. Si potrebbe pensare che un quilt così leggero non possa essere caldo, ma l’elevata qualità dell’imbottitura fa sì che la temperatura di confort indicata (circa 5°C) sia veritiera.
Purtroppo quando si acquista da brand poco noti non si ha alcuna garanzia circa l’impatto ambientale nella produzione dell’oggetto o se vengano rispettati parametri etici. Non mi soffermerò su questo punto, lasciando alla sensibilità individuale del singolo capire se siano o meno parametri importanti nella scelta.
Il guscio del quilt è in nylon estremamente sottile, trattato DWR. Il colore è tendente al bianco, ma l’esiguo spessore lo rende praticamente trasparente, rendendo visibili le piume dell’imbottitura, una caratteristica che non tutti potrebbero apprezzare.
Il quilt possiede una zip che permette, congiuntamente ad un cordino, di creare una foot-box. Sono presenti tre fettucce con clip per lato che possono essere unite per fissare il quilt ad un materassino, meglio se autogonfiante e isolante. Un ulteriore cordino sulla parte superiore del quilt permette di ridurre la dispersione di calore a livello del collo/torace.
Una corta zip al centro del quilt lo rende indossabile come fosse un poncho: un’opzione utile, che ho apprezzato. Permette infatti di utilizzare il quilt come ulteriore strato termico nei pressi del proprio campo. Le fettucce laterali possono essere usate per renderlo più aderente al corpo, limitando l’impaccio durante i movimenti.
Il quilt viene spedito assieme ad un’ampia sacca per il suo immagazzinamento in un armadio quando non lo si usa (preserva la qualità delle piume).
Passiamo agli aspetti negativi. Il quilt, appena arrivato, sapeva un forte odore, decisamente sgradevole, che ho eliminato lasciandolo sventolare all’aria aperta per 24 ore. Il problema maggiore, che non ho potuto risolvere, è però la perdita di piume. La perdita non è trascurabile e sembra avvenire attraverso il tessuto di rivestimento. Un tessuto più spesso forse potrebbe risolvere il problema.
Il laccetto per stringere il bordo superiore del quilt è scomodo, essendo in posizione centrale tende a finire sopra la faccia, se non si stringe del tutto. L’imbottitura del quilt non mi sembra uniforme, con più materiale in fondo rispetto alla parte superiore, ma non è sicuramente uno sbilanciamento grave anzi, lo si nota solo valutando con occhio esperto il prodotto.
Il prezzo di vendita è di circa 100 euro. Rispetto all’Enlightened Equipment Revelation Quilt, di cui è chiaramente una copia, costa meno della metà, ma prestazioni e qualità dei materiali sono pure decisamente inferiori.
L’ho testato durante la traversata delle Isole Faroe e lungo l’Arctic Circle Trail in Groenlandia, trovandolo ottimo non fosse per la continua perdita di piume che si appiccicano su qualsiasi cosa.
Giudizio: se il problema della perdita di piume è solo una sfortunata eccezione, specifica del pezzo che mi è stato mandato, il Wind Hard Quilt è un prodotto valido. Per 440 grammi si ha un “sacco a pelo” caldo e performante fino a pochi gradi sopra lo zero, incredibilmente compatto da richiuso nella sua sacca e sufficientemente versatile per essere usato in una moltitudine di situazioni. Il prezzo, seppur non proprio super-economico (ma si tratta pur sempre di piuma d’oca!) lo rende ancora più appetibile. Il disegno generale potrebbe essere migliorato, ma già così può servire egregiamente un thru-hiker mediamente esperto. Per escursioni in climi freddi si consiglia di accoppiarlo con un materassino gonfiabile isolante e di utilizzare un approccio modulare.