Fotocamera Nikon Coolpix P900

Fotocamera Nikon Coolpix P900

In questa recensione non troverete tutte le caratteristiche di questa fotocamera, bensì i pro e i contro del suo utilizzo nella pratica del thru-hiking.

Stilerò un semplice elenco con le caratteristiche principali che un thru-hiker, ma anche un backpacker, dovrebbero tenere a mente nella scelta di una fotocamera che sia compatibile con il loro stile di vita. Per ogni punto vedremo come risponde la fotocamera in esame e, nel caso esistessero, proporrò alternative migliori. Alla fine di ogni sezione potrete leggere un mio parere riguardo alle sue prestazioni “sul campo”, e vedere alcuni scatti esemplificativi.

Peso

Come per il resto dell’equipaggiamento, un thru-hiker dovrebbe considerare l’idea di ridurre al minimo il peso della propria attrezzatura fotografica. Molti decidono di basarsi unicamente sulla fotocamera del proprio smartphone, limitando così il peso ma al tempo stesso lo spettro di applicazioni fotografiche.

La Nikon Coolpix P900 non è certamente un peso piuma, e con i suoi 900 grammi si colloca tra le bridge più pesanti. Gran parte del peso è dato dal suo incredibile obiettivo. Se si considera che alla fine si ha un corpo macchina associato ad un 2000 mm, 900 grammi non sono poi molti. Ovviamente non è una fotocamera per thru-hiker minimalisti, ma risulta più adatta a reporter interessati a riprese anche della fauna selvatica.

[Abituato con una reflex semi-professionale con tanto di obiettivi dedicati, il passaggio a questa fotocamera bridge mi è parso una decisa cura dimagrante!]

 

Ingombro

Le dimensioni della Nikon Coolpix P900 sono paragonabili a quelle di una reflex entry-level con associato un corto zoom (come un 18-135 mm, ad esempio). Anche in questo caso si tratta di un ingombro eccessivo per il thru-hiker minimalista, mentre rappresenterà un passo avanti per coloro i quali fossero abituati a portarsi appresso una reflex.

[Ho trovato problematico l’ingombro di questa fotocamera affrontando passaggi di montagna particolarmente tecnici e scoscesi: non era sicuro tenerla alla cintura o al collo, mentre risultava problematico inserirla nello zaino già colmo di altra attrezzatura. Per la maggior parte delle situazioni però, associandola ad un attacco Peak Design fissato alla cintura, l’ingombro dato da questa fotocamera non mi è parso né eccessivo, né in grado di ostacolare la marcia.]

 

Manegevolezza

La manegevolezza è la capacità di utilizzare una fotocamera in diverse situazioni sfruttandone appieno i comandi con semplicità e limitando il rischio di cadute.

E’ un punto spesso poco considerato dai fotografi, ma che diviene essenziale per il thru-hiker. Questi necessita infatti di poter scattare in movimento, o magari indossando i guanti per proteggersi dal freddo. La manegevolezza è forse il limite principale delle fotocamere compatte che, se utilizzate sotto la pioggia o indossando i guanti, possono sembrare delle specie di saponette. Dall’altro lato della barricata stanno le reflex, studiate per consentire un’impugnatura ottimale e con i comandi posizionati in modo tale da facilitare la quasi totalità delle operazioni. La Nikon Coolpix P900 si colloca, come la quasi totalità delle bridge, molto vicino alle reflex in quanto a manegevolezza, a volte superandole grazie al peso inferiore.

[Ho avuto modo di adoperare per molti giorni questa fotocamera indossando guanti impermeabili (che solitamente conferiscono una scarsa sensibilità), riuscendo ad utilizzarne le diverse funzionalità senza alcun problema, e senza la sensazione di precarietà nell’impugnatura.]

Tropicalizzazione

La tropicalizzazione è la capacità di una fotocamera di resistere alle infiltrazioni di agenti esterni come acqua e sabbia. Una fotocamera tropicalizzata è sostanzialmente una fotocamera ben sigillata, che presenta tra l’altro un rischio inferiore relativo a fenomeni di condensa e che può quindi essere usata in un intervallo di temperature più elevato.

La Nikon Coolpix P900 non è una fotocamera tropicalizzata e dovrebbe quindi essere protetta dal contatto con sabbia e acqua. Tra le fotocamere bridge tropicalizzate troviamo la Canon PowerShot G3 X e la Sony Cyber-shot DSC-RX10 III.

[Ad essere completamente sincero questa fotocamera ha fatto molto più del dovuto, seguendomi in molte delle mie disavventure: protetta unicamente da un sacchetto trasparente da alimenti per la conservazione in congelatore, chiuso attorno all’obiettivo mediante un elastico, è finita completamente sommersa in una pozza fangosa (ovviamente si è trattato di un incidente). Estratta dal fango dopo una decina di secondi, o forse più, risultava completamente ricoperta di melma, che era penetrata in abbondanza nel sacchetto.

Accuratamente pulita, non ha presentato alcun malfunzionamento.

In un’altra situazione, ad una temperatura di diversi gradi sotto lo zero, ha sviluppato una macchia di condensa all’interno dell’obiettivo, che è sparita gradualmente all’aumentare della temperatura.]

 

Ottica

E’ il vero punto di forza di questa fotocamera. Con un range che varia dai 24 ai 2000 mm equivalenti, la Nikon Coolpix P900 possiede lo zoom più potente finora presente sul mercato (83X). La vera meraviglia è che le fotografie appaiono sorprendentemente nitide ad entrambi gli estremi dello zoom. Ancora più sorprendente è il sistema di stabilizzazione, che consente di scattare a 2000 mm a mano libera, anche con luce non ottimale.

Avendo una minima distanza di messa a fuoco di circa 1 cm, la Nikon Coolpix P900 può essere usata con successo anche nella fotografia macro, spaziando così in tutti i “settori” della fotografia naturalistica.

[Un ingrandimento di 2000 mm è l’ideale per il thru-hiker che voglia immortalare la fauna selvatica senza arrecare ad essa disturbo (un thru-hiker non ha infatti il tempo materiale per avvicinare il soggetto mediante appostamenti). Nelle foto sottostanti potete osservare una falesia a Cape Wrath (Scozia) presso cui nidificano diverse coppie di fulmari glaciali. La seconda immagine è stata scattata a mano libera alla massima estensione dello zoom, inquadrando la coppia di uccelli evidenziata dal cerchio rosso nella prima fotografia (scattata a 35 mm equivalenti).]

Sensore

Dopo il punto di forza, ecco la nota dolente. La Nikon Coolpix P900 ha un sensore di dimensioni estremamente ridotte (1 / 2.3”), del tutto simile a quello presente nella maggior parte delle fotocamere compatte e nelle fotocamere degli smartphone. Questo si traduce in una qualità dell’immagine inferiore rispetto a quella di fotocamere con sensori più grandi, specie in condizioni di luce non ottimale. Tra le fotocamere bridge con un sensore più grande (1”) troviamo le già citate Canon PowerShot G3 X e Sony Cyber-shot DSC-RX10 III, a cui si aggiunge la Panasonic Lumix DMC-FZ2500.

[Ho constatato l’effetto del sensore piccolo al momento di ingrandire determinati fotogrammi: rumore maggiore, nitidezza inferiore. Nulla di strano. Se la vostra finalità è di stampare grandi poster delle vostre foto considerate una reflex o una mirrorless con un sensore almeno APS-C, se invece il vostro obiettivo è quello di visualizzarle su dispositivi digitali o caricarle in rete, anche un sensore piccolo potrà essere adatto al vostro scopo.]

 

RAW

Il formato RAW è l’equivalente digitale del vecchio “negativo”, quando ancora si scattava in analogico. E’ un formato che contiene un’enorme quantità d’informazioni, e che permette di “correggere” le foto in modo fine ed elegante. La Nikon Coolpix P900 ne è sorprendentemente sprovvista, limitandosi a produrre fotografie in formato JPEG.

[A mio avviso l’assenza del formato RAW è senza dubbio il difetto maggiore di questa fotocamera. I file jpeg prodotti sono indubbiamente di buona qualità, ma mi costringono a laboriose operazioni su programmi di fotoritocco anche per minime regolazioni della luminosità che potrebbero essere espletate in pochi secondi lavorando su di un RAW.

La fotocamera va quindi bene a coloro i quali non siano interessati a spendere del tempo a modificare o migliorare le proprie foto, mentre il fotoamatore appassionato potrebbe rimanere deluso dalla mancanza del formato RAW.]

 

Prezzo

La Nikon Coolpix P900 non è certamente una fotocamera economica e può essere acquistata nuova, con garanzia Nital, a circa 600 euro. Ci sono valide alternative ad un prezzo inferiore? Certamente. Ma non troverete un’altra fotocamera con uno zoom così potente e di qualità così elevata ad un prezzo così basso. Insomma, se volete deliziarvi a scattare primi piani di soggetti molto lontani questo è il prezzo da pagare, se preferite invece foto di paesaggi qualitativamente ineccepibili vi converrà investire i vostri soldi diversamente.

[A mio avviso il prezzo è un poco eccessivo, specialmente considerando l’assenza del formato di ripresa RAW.]

 

Conclusioni e considerazioni personali

Attualmente la Nikon Coolpix P900 è la fotocamera che utilizzo nella maggior parte dei miei viaggi e thru-hikes. Oltre alle caratteristiche precedentemente evidenziate, questa fotocamera presenta diverse funzionalità interessanti, GPS integrato, Wi-Fi, controllo remoto da smartphone e possibilità di ricarica via microUSB, tutte caratteristiche utili al viaggiatore.

La durata della batteria mi sembra decisamente buona. L’accensione è estremamente rapida, per cui tendo a spegnere la fotocamera dopo ogni scatto, preservando così la carica della batteria.

Mi ritengo globalmente soddisfatto dalle sue prestazioni, ma in futuro potrei ripiegare su una fotocamera un poco più compatta e leggera, e che permetta di salvare le fotografie in formato RAW. In questo senso appare interessante la Panasonic Lumix DC-ZS70, che come unici difetti presenta uno zoom meno spinto (30X, da 24 a 720 mm) e il sensore compatto da 1 / 2.3”. Il prezzo non sembra eccessivo (circa 500 euro).

Sebbene la qualità delle immagini prodotte dalle fotocamere Mirrorless sia oramai sbalorditiva, la necessità di cambiare obiettivo è una scomodità che non ho intenzione di rivivere nei futuri thru-hikes.

Se dovessi dare un voto alla Nikon Coolpix P900 le conferirei un 7.5: da Nikon mi sarei aspettato una cura maggiore per qualche dettaglio (oculare pessimo, disattivato dopo pochi giorni di utilizzo) e, ribadisco ancora una volta, la possibilità di scattare in RAW. D’altro canto la qualità dell’ottica e del sistema di stabilizzazione sono qualcosa di difficilmente riscontrabile in altre fotocamere affini. Quindi 7.5: grandi potenzialità ma con alcune importanti lacune.

 

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