La Traversata dell’Alto Giura con le ciaspole (Francia – Svizzera)

L’Alto Giura è un gruppo montuoso che si estende a ovest del Lac Leman (il lago di Ginevra) e che ben si presta ad essere attraversato con l’ausilio delle ciaspole (racchette da neve). In questo articolo cercherò di riportare tutte le informazioni essenziali per percorrerlo in sicurezza.

Perché percorrerlo

Come arrivare

Gli estremi di questo hike sono i paesi di Bellegarde-sur-Valserine in Francia e di L’Abbaye in Svizzera. Il percorso può essere effettuato in entrambe le direzioni, senza che vi sia un solo vero motivo per prediligerne una rispetto all’altra.

Bellegarde-sur-Valserine si raggiunge facilmente da Ginevra via treno. L’Abbaye richiede invece più cambi: da Losanna si prende un treno per Vallorbe e qui si cambia per Le Pont. Dalla stazione si può prendere un autobus o andare a piedi fino a L’Abbaye. Sia Ginevra che Losanna sono ben collegate con la rete ferroviaria italiana.

Fai clic sulla mappa per visualizzare i dettagli del percorso

Itinerario

La traversata dell’Alto Giura può essere divisa in due sezioni, separate dal confine geografico tra la Francia e la Svizzera. La sezione francese ha un sapore tipicamente alpino e, inaspettatamente, piuttosto selvaggio: le montagne sono più frastagliate e i dislivelli risultano più impegnativi. La parte svizzera è caratterizzata invece da estesi plateau “macchiati” da fitte foreste di conifere e, nel suo insieme, può ricordare nel periodo invernale la Lapponia finlandese. L’itinerario è studiato per andare a toccare tutte le principali vette del Giura, sebbene vi siano alternative anche a mezza-costa in caso di cattivo tempo. La sezione francese segue quasi sempre sentieri ben segnalati, ma dopo abbondanti nevicate la traccia diviene spesso invisibile, richiedendo un minimo di capacità di orientamento. La sezione svizzera si svolge in larga parte lungo piste da sci di fondo che, per evitare insulti e addirittura multe, è bene percorrere rimanendovi ai margini se non all’esterno.

L’intero percorso, lungo circa 100 km, è fattibile in circa una settimana di cammino o poco più: bisogna ricordare però che la velocità media con le ciaspole è circa la metà di quella in ambiente non innevato, che le ore di luce sono poche e che il maltempo può costringere a uno o più giorni di immobilità.

Segnaletica

Tutta l’area del Giura è caratterizzata da una ricca rete di sentieri, quasi tutti ben tracciati e con un’adeguata segnaletica. Nella sezione francese la navigazione può risultare difficile in alcuni tratti, per cui è utile avere con sé un dispositivo GPS. La sezione svizzera è caratterizzata principalmente da piste da sci da fondo, ben visibili e con una eccellente segnaletica.

Rifornimenti

Il suggerimento è quello di portarsi il cibo per tutti i giorni di cammino per evitare lunghi e faticosi detour per raggiungere i paesi più vicini. Un buon compromesso è quello di trasportare solo metà del cibo, rifornendosi presso il paese di Mijoux, all’incirca a metà del percorso.

Per quanto riguarda la disponibilità d’acqua non è possibile fare affidamento su alcun corso d’acqua lungo l’itinerario. Dovrete considerare di sciogliere la neve. E’ quindi importante dotarsi di un buon fornello, una pentola capiente e di sufficienti riserve di combustibile. Ah, è proibita anche l’accensione di fuochi nei territori inclusi nelle riserve naturali, che comprendono il 90% del percorso. Sfruttate invece le stufe dei rifugi per risparmiare il combustibile che trasportate.

Alloggi

Pernottare sotto ad un tetto lungo la traversata dell’Alto Giura può essere un problema non da poco. Cliccando sull’immagine della mappa potrete visualizzare il percorso: evidenziati con il simbolo della casetta trovate i rifugi e gli chalet che ho trovato aperti in modalità bivacco invernale. In altri periodi potrebbero essere aperti anche altri rifugi, ma non so riportarvi le date di apertura. Il consiglio è di sfruttare questi ripari quando possibile, altrimenti di mettersi alla prova campeggiando all’esterno nella propria tenda (o sotto un tarp per i più arditi!). Il campeggio libero è proibito in numerose aree, ma nessuno vi darà problemi se campeggiate ad una certa distanza dai sentieri e solo nelle ore notturne.

Tappe consigliate

1. Titolo statico della prima tappa

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Difficoltà

Le difficoltà sono quelle tipiche di un’escursione invernale in ambiente montano innevato:

      1. Freddo –> Il gruppo del Giura è famoso per le temperature particolarmente rigide durante il periodo invernale; di notte non è raro che la temperatura raggiunga i -20°C. E’ quindi importante essere equipaggiati per affrontare al meglio il freddo, specialmente se ci si accampa all’esterno. Questo articolo potrebbe tornare utile per pianificare una strategia “anti-freddo” che consenta di dormire senza battere i denti, quest’altro articolo invece per evitare (o limitare) un rischio assai comune legato al campeggio prolungato con temperature sotto lo 0.
      2. Disidratazione –> Potrebbe sembrare assurdo quando si è circondati dalla neve tutto il giorno, ma la disidratazione è un rischio concreto durante escursioni da più giorni in montagna d’inverno. Le basse temperature tendono a ridurre la sensazione di sete e a limitare la percezione della sudorazione sotto sforzo; questo, unito al lavoro necessario per ottenere acqua liquida, riducono drasticamente il numero di litri d’acqua che tendiamo ad assumere quotidianamente. L’acqua deve essere sempre una delle vostre priorità.
      3. Valanghe –> Sebbene il gruppo del Giura sia una zona con un rischio valanghe inferiore ad altre regioni montuose, principalmente a causa dell’aspetto quasi collinare della maggior parte dei rilievi, non bisogna sottovalutare questo pericolo. E’ bene attraversare pendii esposti che presentano una massiccia copertura nevosa la mattina presto, quando il sole è ancora basso all’orizzonte e le temperature limitino lo scioglimento della neve.
      4. Ghiaccio –> L’eventualità di dover passare in zone esposte le cui superfici siano ghiacciate non è affatto remota sul Giura. Il rischio annesso è quello di scivolare, con l’immediato effetto di riportare traumi, o peggio. In questi casi le ciaspole non solo non sono d’aiuto, ma possono addirittura peggiorare la situazione. E’ quindi essenziale portare con se dei ramponi da sostituire alle racchette da neve qualora ce ne fosse il bisogno.
      5. Esaurimento delle forze –> Camminare tutto il giorno nella neve fresca, specie se appesantiti dallo zaino, richiede un consumo energetico estremamente elevato. Il mantenimento della temperatura corporea in regioni caratterizzate da temperature rigide richiede un ulteriore consumo energetico. E’ quindi essenziale che i pasti consumati siano particolarmente ricchi di calorie, fino a 4 volte quelle consumate normalmente.
      6. Maltempo –> Trovarsi a tu per tu con una perturbazione intensa quando si è esposti in zone sommitali di montagna è una situazione particolarmente pericolosa. D’inverno il rischio dovuto ai fulmini è ridotto, ma è facile perdersi a causa della bassa visibilità o incorrere in fenomeni di ipotermia. E’ essenziale evitare quindi di avventurarsi in zone esposte quando vi è un concreto rischio di peggioramento del meteo, mentre se si è sorpresi dal maltempo in quota è consigliabile trovare un riparo, possibilmente raggiungendo il limite della copertura arborea.

Clima

Il Giura è famoso per le rigide temperature invernali. Il vento può essere particolarmente forte. Le precipitazioni nevose possono essere particolarmente intense.

Vie di fuga

Sebbene il percorso attraversi strade e centri abitati solo raramente, è possibile deviare verso la civiltà pressoché ovunque, benché sia necessario avere una chiara idea di quale sentiero seguire.

Equipaggiamento

L’equipaggiamento necessario è costituito dalle racchette da neve, da un abbigliamento caldo, da calzature impermeabili. Suggerisco l’uso di un sacco a pelo con temperatura di confort di almeno 0°C e, per chi non fosse esperto nell’uso del tarp, di una tenda 4-stagioni autoportante (il picchettamento nella neve alta richiede specifiche competenze). Bastoncini da trekking con un’ampia rondella terminale sono caldamente consigliate.

Altre informazioni

  • Valuta: euro. La quasi totalità dei rifugi accetta unicamente contante quindi è bene non fare troppo affidamento sulla carta di credito.
  • Lingua: lungo tutto il percorso la lingua ufficiale è il francese. Pochissime persone parlano l’inglese o l’italiano.
  • Rete telefonica: la ricezione telefonica è piuttosto buona lungo l’intero itinerario e spesso è possibile anche la connessione ad internet.
Recensioni