Nordkalottleden

Il Nordkalottleden è un impegnativo percorso su lunga distanza che attraversa la Lapponia oltrepassando numerose volte il confine tra Svezia, Norvegia e Finlandia. Conosciuto anche come Nordkalottruta (in norvegese), Kalottireitti (in finlandese) o Arctic Trail (nome ambiguo, comune anche ad altri percorsi), si snoda per circa 800 km in una molteplicità di ambienti, permettendo un’approfondita conoscenza della natura della Scandinavia del nord. Rispetto ad altri percorsi più famosi (come ad esempio il Kungsleden) presenta una segnaletica molto più scarna (a volte completamente assente), una molto minore presenza di strutture a cui appoggiarsi e, in generale, è consigliato ad escursionisti esperti.

Perché percorrerlo

Il Nordkalottleden è il percorso ideale per escursionisti esperti, motivati, e che vogliano cimentarsi con un percorso molto lungo e in grado di riservare imprevisti ma anche di regalare emozioni uniche. Gli escursionisti che non sono abituati ad essere autonomi per diversi giorni non dovrebbero invece considerare questo itinerario.

Come arrivare

Negli articoli relativi alle singole sezioni mostrerò le vie di collegamento preferenziali per raggiungere i punti d’inizio e di fine sezione, mentre qui mi limiterò a mostrarvi come reggiungere Kvikkjokk e Kautokeino, i due estremi del percorso.

Il modo migliore per raggiungere Kautokeino (o di andarsene) è tramite Alta, cittadina costiera del nord della Norvegia, collegata tramite un paio di autobus giornalieri. Alta è connessa ad Oslo da voli diretti giornalieri.

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Come tornare

Raggiungere Kvikkjokk richiede più tempo e un maggior numero di cambi. Il modo migliore è quello di prendere il treno notturno da Stoccolma, cambiare a Umea e dalla stazione di Alvsbyn prendere un autobus per Jokkmokk. Da qui un altro bus collega la cittadina al villaggio di Kvikkjokk.

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Itinerario

Lungo circa 800 km, il Nordkalottleden può essere suddiviso in 4 sezioni, molto differenti tra loro per quanto riguarda gli ambienti attraversati, la qualità del percorso e della segnaletica, la presenza di alloggi e le possibilità di rifornimento lungo il percorso. Sebbene sia un percorso dotato di una sua segnaletica, esistono numerosi itinerari alternativi, che cercherò di evidenziare nelle sezioni relative.

  • Sezione 1 –> da Kvikkjokk a Ritsem
  • Sezione 2 –> da Ritsem ad Abisko
  • Sezione 3 –> da Abisko a Kilpisjarvi
  • Sezione 4 –> da Kilpisjarvi a Kautokeino

Segnaletica

Il Nordkalottleden possiede una sua segnaletica e, nonostante il nome del cammino cambi a seconda del paese attraversato, il simbolo è il medesimo. L’ufficialità di questo percorso non deve però ingannare: si possono camminare molti giorni prima di vedere il simbolo od ottenere rassicurazioni riguardanti l’essere sul giusto itinerario. La qualità della segnaletica cambia infatti enormemente da stato a stato, come anche la tipologia della traccia. Cercherò di fornirvi qui delle informazioni generali al riguardo:

Svezia –> Se si escludono i cartelli segnaletici con il simbolo del Nordkalottleden (presenti solo in importanti crocevia), non vi è una segnaletica specifica per questo percorso, bensì si trova la normale segnaletica dei sentieri pre-esistenti che costituiscono l’itinerario. Si trovano quindi chiazze di vernice (rossa o arancione) in punti visibili su rocce e alberi. La traccia è quasi sempre molto buona, ma vi sono tratti in cui appare piuttosto confusa ed è facile perderla.

Norvegia –> La parte norvegese del Nordkalottleden è senza dubbio quella che riserva le maggiori difficoltà a livello della navigazione. Come nel caso della Svezia, esclusi i pochi cartelli col simbolo dell’itinerario non vi sono altri riferimenti specifici lungo il percorso. La segnaletica è rappresentata in massima parte da omini di sassi, su cui viene posta una T rossa. La T rossa è infatti il segnavia, ma a volte può essere sostituita da una macchia di vernice. Molte aree sono così rocciose da rendere l’avvistamento degli omini di pietre davvero difficile, mentre in altre zone questi sono distrutti dallo scioglimento dei nevai in primavera. Nelle aree boschive la T è segnata sugli alberi ma la traccia tende a perdersi nell’intrico delle felci del sottobosco. Un sistema di navigazione GPS può risultare molto utile in questa parte della Norvegia.

Finlandia –> Il Nordkalottleden attraversa la Finlandia per un breve tratto (circa 80 km), nell’unica area montuosa degna di nota di questo stato. I finlandesi ne vanno orgogliosi e la segnaletica è davvero impeccabile, rendendo quasi inutile l’uso di mappe, bussole e GPS. Si trovano infatti cartelli segnaletici ad ogni crocevia che possa creare confusione, e lungo la maggior parte del percorso la via è indicata da cippi di legno con la sommità colorata di arancione, spesso con apposta una targhetta col simbolo del percorso e il nome in finlandese (Kalottireitti).

Rifornimenti

Come ripeto in ogni guida relativa alla Lapponia, approvvigionarsi di acqua potabile non è un problema, in quanto lungo il percorso i torrenti e i fiumi sono davvero molto frequenti. Rifornirsi di cibo lungo il Nordkalottleden è più complesso e risulta essenziale trasportare viveri per più giorni. Escludendo infatti la parte di percorso in territorio svedese, in cui alcune hut possiedono un mini negozio di alimentari, i viveri possono essere acquistati solo presso i principali centri abitati. Negli articoli relativi alle singole sezioni evidenzierò dove potersi rifornire.

Alloggi

Dato che il Nordkalottleden attraversa tre differenti stati, non deve stupire la presenza di differenti organizzazioni che gestiscono e mantengono i rifugi lungo l’itinerario.

Svezia –> in Svezia i rifugi sono gestiti dall’STF, associazione di volontari che oltre a gestire rifugi, shelter e mountain station, mantengono i sentieri e la segnaletica. Queste le caratteristiche dei principali tipi di alloggio gestiti dall’STF:

  1. Mountain Station –> localizzate nei principali centri abitati attraversati da importanti sentieri, sono strutture medio-grandi simili ad ostelli, con acqua corrente, riscaldamento centralizzato, elettricità, servizi igienici (spesso è presente anche la sauna), cucina in comune e, solitamente, un piccolo negozio di alimentari (lungo il Nordkalottleden c’è solo quella di Kvikkjokk e, con una piccola deviazione, quella di Abisko).
  2. Hut –> sono l’equivalente dei nostri rifugi di montagna. Normalmente si trovano ad una distanza inferiore ai 25 km l’una dall’altra lungo i sentieri più importanti. Hanno dimensioni medio-piccole, letti a castello, cucina comune e riscaldamento tramite stufe a legna. Mancano di elettricità e acqua corrente (l’acqua viene raccolta in grandi secchi da fiumi o laghi presenti nei pressi della hut). I servizi igienici sono costituiti da una latrina posta ad una certa distanza dai dormitori. Le hut più grandi hanno anche un piccolo edificio deputato a sauna e un minimo negozio di alimentari. Tutte le hut sono gestite da un volontario STF, che ha il compito di raccogliere le quote di pernottamento e di illustrare ai visitatori le “regole” per un corretto soggiorno nella hut.
  3. Shelter –> si tratta di hut minimali, essenzialmente un riparo dal cattivo tempo, e presentano al loro interno un paio di panche e una stufa (la legna potrebbe non essere presente). La maggior parte degli shelter hanno anche una latrina posta a poca distanza. Non sono gestite e il pernottamento notturno dovrebbe essere evitato, servendo solo nei casi di emergenza. In caso di pernottamento bisogna pagare una quota (solitamente molto inferiore a quella delle hut) al gestore della prima hut che s’incontrerà lungo il proprio cammino.

Essere soci dell’STF consente di usufruire di uno sconto sul pernottamento e di poter utilizzare la cucina durante l’orario di pranzo senza dover pagare. L’abbonamento per i cittadini europei non svedesi costa circa 40 euro (si può fare presso qualsiasi rifugio STF). Il prezzo medio di pernottamento (questo varia a seconda del percorso e della tipologia di struttura) per i non soci è di 460 SEK (circa 46 euro), 360 SEK (circa 36 euro) per i soci. Campeggiare nei pressi del rifugio utilizzandone i servizi (gabinetti e cucina) costa 200 SEK (circa 20 euro) per i non soci, 100 SEK (circa 10 euro) per i soci. L’uso della cucina durante il giorno costa 100 SEK per i non soci.

Lungo il Padjelantaleden, che ricalca in massima parte la prima sezione del Nordkalottleden, la maggior parte dei rifugi è gestita dal Badjelánnda Laponia Turism. Si tratta di un ente turistico gestito dai Sami della regione del Padjelanta. I rifugi, sebbene non dissimili da quelli dell’STF dal punto di vista dei servizi offerti, sono più belli e con cabine da 4-6 posti letto ciascuna. Diversamente dai rifugi STF il riscaldamento è solitamente a gas e non a legna. Il prezzo di pernottamento per adulto è di 360 SEK (circa 36 euro), 120 SEK (circa 12 euro) per il campeggio con servizi. La mountain station di Staloluokta è più cara, e il pernottamento costa 440 SEK (circa 44 euro). Laddove non sia presente un custode, il pagamento deve essere effettuato via bonifico bancario secondo le istruzioni che troverete all’interno delle cabine.

I nomi dei rifugi in Svezia hanno il suffisso in lingua Sami e, a seconda della regione geografica (e quindi del dialetto Sami), vengono definiti –stuga, –stugan o –stugorna (il significato è sempre lo stesso: rifugio, baita, casa).

 

Norvegia –> il sistema di rifugi norvegese è diverso da quello svedese ed è gestito da diverse associazioni a seconda della zona. La più importante, e che gestisce la maggior parte dei rifugi lungo il Nordkalottleden, è la DNT. I rifugi gestiti dalla DNT sono mediamente molto più belli e curati di quelli svedesi, ma ne condividono le medesime caratteristiche: assenza di elettricità e acqua corrente, riscaldamento mediato da una stufa a legna, latrina all’esterno dei dormitori. I nomi dei rifugi hanno il suffisso hytte che significa, appunto, rifugio.  I prezzi del pernottamento sono simili a quelli svedesi nonostante la valuta sia differente. Una caratteristica di questi rifugi è di essere chiusi con un lucchetto, pertanto risulta indispensabile ottenere la chiave DNT per potervi accedere. La chiave, in metallo ma molto piccola e leggera, si ottiene con un deposito cauzionale di 100 NOK (circa 10 euro) presso alcuni centri (lungo il Nordkalottleden o nei pressi, si trova a Sulitjelma, Ritsem, Abisko, Kilpisjarvi, Kautokeino). Il pagamento per il pernottamento deve essere effettuato via bonifico bancario secondo le istruzioni che troverete all’interno delle cabine.

Diversi rifugi in Norvegia, spesso indicati come fine tappa, sono di privati e il pernottamento richiede di contattare il proprietario, pagare in anticipo via carta di credito, e farsi dare la chiave. Quest’ultima è l’operazione più complicata per il thru-hiker perché spesso i proprietari abitano molto lontani dal percorso, quindi il pernottamento presso queste strutture è pressoché impossibile.

Finlandia –> i rifugi finlandesi sono gestiti dalla municipalità e sono di due tipi: Open o Reservable. Solitamente si tratta di due edifici confinanti, ma in alcuni casi possono distare alcune centinaia di metri. Le Open Hut sono sempre aperte e non necessitano di un pagamento per il pernottamento. Viene fornito gas per cucinare e legna per la stufa, ma in generale risultano estremamente essenziali sia per stile che per confort. Le Reservable Hut sono più curate e confortevoli, e sono dotate anche di letti con materasso, lenzuolo e coperte. Costano 12 euro a persona a notte e la chiave può essere ottenuta presso il Visitor Centre di Kilpisjarvi (si consiglia di prenotare con larghissimo anticipo).

Lungo tutto il Nordkalottleden è possibile campeggiare liberamente ed è pressoché essenziale essere dotati di tenda o di un altro riparo portatile, sia perché i rifugi possono essere pieni (comune in Svezia e Finlandia), sia perché possono distare troppo l’uno dall’altro (situazione comune in Norvegia).

Tappe consigliate

Sezione 1: da Kvikkjokk a Ritsem

Il percorso segue il Padjelantaleden, differenziandosi solo nell’ultimo tratto, come specificato nell’articolo (possibilità di variare anche il primo tratto partendo da Sulitjelma). Sentiero e segnaletica ottimi, numerosi alloggi e possibilità di rifornimento lungo il percorso. FACILE

Sezione 2: da Ritsem ad Abisko

Forse la sezione più spettacolare ma anche quella che racchiude i rischi maggiori. Nel caso in cui la copertura nevosa sia abbondante si consiglia un itinerario alternativo, descritto nel relativo articolo. DIFFICILE

Sezione 3: da Abisko a Kilpisjarvi

è la sezione più varia, sia dal punto di vista naturalistico che da quello legato alle difficoltà del percorso; comodi sentieri si alternano ad aree quasi prive di segnaletica. POCO DIFFICILE

Sezione 4: da Kilpisjarvi a Kautokeino

Una sezione ancora una volta molto varia, che presenta difficoltà crescenti mano a mano che ci si avvicina alla cittadina norvegese. POCO DIFFICILE

1. Titolo statico della prima tappa

Descrizione statica della prima tappa. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Difficoltà

Per chi volesse completare tutto il Nordkalottleden il primo pericolo è rappresentato dalla stanchezza: 800 km sono molti, specie su terreni poco agevoli e con le condizioni climatiche lapponi. Sono pochi gli escursionisti che completano il percorso dall’inizio alla fine. Pericoli reali, indipendentemente dal fatto che si percorra l’intero itinerario o solo una sezione, sono i seguenti:

  • smarrire la traccia –> sebbene la segnaletica e la traccia migliorino di anno in anno, alcune aree del Nordkalottleden necessitano di ottime capacità di navigazione e smarrire la traccia è piuttosto semplice, specie in presenza di nebbia o maltempo;
  • maltempo –> i temporali possono essere tanto improvvisi quanto violenti, rendendo la visibilità ai minimi termini e causando un enorme consumo energetico a coloro i quali si ostinassero a proseguire. Montate il vostro riparo e aspettate che torni un tempo più favorevole;
  • ipotermia –> durante il periodo estivo le temperature non sono mai particolarmente rigide. Da metà settembre le nevicate diventano via via più frequenti e non è raro imbattersi in vere bufere di neve presso i passi di montagna. In questi casi è essenziale trovare riparo, avere cibo a sufficienza e indossare vestiti caldi e asciutti;
  • guadi –> lungo il Nordkalottleden sarà necessario guadare diversi torrenti e corsi d’acqua. Generalmente si tratta di passaggi banali, in cui l’acqua non supera il livello della caviglia, ma in condizioni particolari (forti piogge, torrenti generati da ghiacciai in dissoluzione per le alte temperature) i guadi possono essere più difficili e pericolosi. Assicuratevi di individuare il punto più semplice per attraversare, utilizzate i bastoncini da trekking per migliorare l’equilibrio e slacciate le cinghie ventrale e pettorale dello zaino (in modo da poterlo sfilare facilmente nel caso finiste in acqua).
  • animali –> il Nordkalottleden attraversa alcune aree popolate da orsi, lupi e ghiottoni. La presenza di questi animali non è un vero pericolo in quanto non sono noti attacchi all’uomo da decine di anni. Maggiore prudenza è necessaria con le alci, solitamente molto timide, ma che possono caricare nel caso volessero proteggere il cucciolo e non vedessero vie di fuga. Seppur non realmente pericolose, le zanzare possono essere una vera piaga per chi non fosse abituato: un buon repellente e una zanzariera da cappello saranno essenziali durante i mesi estivi.

Clima

Il Nordkalottleden, nel suo insieme, è sicuramente un percorso estivo. Questo non significa che non possa essere percorso durante l’inverno, ma le difficoltà e le differenze logistiche sono tali da dover richiedere una ulteriore guida oltre a questa.

Da metà settembre a metà giugno le condizioni sul percorso sono invernali, con abbondante innevamento al suolo.

Luglio è il mese più caldo, ma anche il più piovoso, e le zanzare sono talmente abbondanti da divenire una piaga. Settembre è già decisamente più freddo e non è raro imbattersi in nevicate abbondanti anche a bassa quota. Agosto è probabilmente il periodo migliore, sicuramente un buon compromesso dal punto di vista climatico.

Fai clic sulla tabella per visualizzare le medie delle condizioni meteorologiche di Kautokeino (è possibile variare la ricerca con altre località)

Vie di fuga

In questa sezione non vi sono vie di fuga.

Equipaggiamento

Un percorso lungo e impegnativo come il Nordkalottleden richiede assolutamente un approccio ultraleggero per il proprio equipaggiamento. Se viaggerete leggeri avrete meno rischi di distorsioni, vi godrete di più gli splendidi paesaggi e incrementerete le probabilità di raggiungere il traguardo senza mollare a metà del cammino.

A seconda del periodo dell’anno l’equipaggiamento dovrà necessariamente cambiare ma le indicazioni per il periodo estivo sono le seguenti: vestitevi a strati, considerando che le temperature saranno mediamente tra i 6 e i 12 gradi, ma che frequentemente posso scendere a 0° o salire fino ad oltre 25°. Una giacca impermeabile è d’obbligo, ed essendo principalmente un ambiente umido rimando a questo articolo e al suo seguito per quanto riguarda calzature e altri accorgimenti relativi all’equipaggiamento. Per il riparo consiglio una tenda ultraleggera o, per chi fosse già esperto, un tarp. Come sacco a pelo suggerisco l’uso di un sacco con temperatura di comfort di 0-5° e, possibilmente, di un approccio modulare (spiegato in questo articolo). I bastoncini da trekking vi risulteranno utili in diverse occasioni, ma non sono certamente indispensabili. E’ bene avere con se una bussola (conoscendo la correzione della declinazione) e una mappa (scala 1:50000 o persino 1:100000 andranno benissimo). Avere con se un GPS con adeguato corredo di batterie di ricambio potrebbe rivelarsi utile se non provvidenziale.

Altre informazioni

Il Nordkalottleden, con i suoi 800 km di lunghezza, attraversa tre nazioni caratterizzate da lingue, valute e usanze differenti. Essendo inoltre totalmente in territorio Sami, la toponomastica dei luoghi è quasi sempre nella loro lingua e si diversifica in tre differenti dialetti a seconda della latitudine.

  • Valuta: in Norvegia la moneta corrente è la Corona norvegese (NOK), ad un rapporto di cambio di 1 NOK = 0,10357 euro. In Norvegia è estremamente diffuso il pagamento mediante carta di credito, anche per le più piccole cose. In Svezia la moneta corrente è la Corona svedese (SEK), ad un rapporto di cambio di 1 SEK = 0,101 euro. In Finlandia la moneta corrente è l’Euro, quindi non è necessario cambiare valuta. Il mio suggerimento è di portare con sé almeno 3000 SEK, 1000 NOK, 100 Euro e avere una carta di credito o un bancomat circuito Maestro.
  • Lingua: in Norvegia la lingua parlata è il norvegese, simile allo svedese parlato in Svezia, ma si tratta comunque di una lingua differente. Il finlandese non ha nulla a che vedere con le altre due lingue, come anche col Sami. L’inglese è parlato e capito dalla maggior parte dei norvegesi e degli svedesi, mentre in Finlandia la sua comprensione è limitata quasi esclusivamente alle persone più giovani. Solo pochi fra i Sami parlano inglese, ma buona parte di questi gestiscono attività lungo il Padjelantaleden (alcuni conoscono anche il tedesco).
  • Rete telefonica: La ricezione telefonica, e di conseguenza la connessione a internet, è a macchia di leopardo, anche in zone relativamente sperdute. A volte è sufficiente raggiungere la sommità di un rilievo per avere campo. Da giugno 2017 il costo di chiamata e di navigazione internet è il medesimo che in territorio italiano.
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